23 marzo 2020

Eppure anche il dolore ha un termine. Al principio accompagna ogni gesto, è un'irritante presenza che non concede vie di fuga, anche voltando l'angolo, anche correndo veloci tra le emozioni, resta lì molesto e prepotente, non vuole essere abbandonato a sè. Si nutre di ogni palpito che arriva, anche il più piccolo, lo tramuta ricoprendolo con una patina scura, gli impone una pesantezza esasperante togliendo ogni difesa, togliendo lucidità, togliendo la voglia di scacciarlo, il dolore toglie, mette a dura prova i tendini della sopportazione e spinge impietoso sui muscoli logori delle reazioni e consuma la forza per contrastarlo e consuma la resistenza da opporgli. Il dolore consuma.

In metro - Susanna Casubolo